Diagnosi della Disfunzione Erettile
Una visita da un esperto urologo-andrologo è di fondamentale importanza per la diagnosi di una disfunzione erettile. Durante la visita l’ andrologo sarà in grado di accertare una potenziale causa di disfunzione erettile come ad esempio una patologia neurologica, vascolare, ormonale o una malattia di La Peyronie. Durante la raccolta della storia clinica vengono ricercati potenziali fattori di rischio come fumo, assunzione di farmaci o ipertensione. Altro momento fondamentale della diagnosi di una disfunzione erettile è la valutazione degli esami di laboratorio.
Esami del sangue e delle urine
Dalle analisi emato-chimiche si può riscontrare la presenza di alcune patologie che possono determinare una disfunzione erettile. Di fondamentale importanza sono i valori degli ormoni sessuali, del colesterolo, della glicemia e delle funzionalità epatica, renale e tiroidea. Un aumento della prolattina (iperprolattinemia) può far abbassare i livelli di testosterone e determinare una riduzione del desiderio sessuale.
Andrà inoltre esclusa la presenza di una anemia (riduzione del numero dei globuli rossi) e verranno valutati i livelli dei lipidi (grassi) quali colesterolo e trigliceridi il cui aumento può far sospettare la presenza di arteriosclerosi con conseguente riduzione di afflusso sanguigno al pene.
Valutazione dell’ erezione
Gli esami utili per la diagnosi della disfunzione erettile si concentrano sulla valutazione dei vasi sanguigni, i nervi, i muscoli e degli altri tessuti del pene e della regione pelvica. L’ ecodoppler penieno viene impiegato per esaminare il flusso del sangue, ricercare una eventuale fuga venosa, segni di arteriosclerosi, fibrosi e/o calcificazioni del tessuto penieno. Questo esame viene svolto inducendo una erezione farmacologica mediante l’ iniezione di una prostaglandina, un farmaco che determina vasodilatazione peniena. Successivamente, durante la valutazione ecografica in modalità doppler, è possibile apprezzare la vasodilatazione e misurare la velocità del flusso sanguigno all’ interno dei vasi del pene. I valori rilevati vengono rapportati con i valori normali di riferimento. E’ preferibile effettuare questo esame mostrando al paziente un filmato erotico tramite occhiali tridimensionali (Audio-Video sexual stimulation). Vari studi scientifici hanno infatti dimostrato che associando il doppler penieno alla stimolazione audiovisiva si riduce notevolmente la componente emotiva e psicogena che può distorcere i risultati dell’ esame. Il doppler penieno costituisce un esame fondamentale per la diagnosi della disfunzione erettile. Viene prescritto sia nei casi in cui si sospetta una causa vascolare di disfunzione erettile che per accertare un problema di erezione di origine psicologica.

Immagini di ecodoppler penieno scattate durante le varie fasi di un normale processo di erezione. (a)Stato Flaccido. (b) Riempimento iniziale.(c) Tumescenza. (d) Completa rigidità.
Tramite l’ esplorazione digito-rettale (EDR), si può apprezzare un ingrossamento della prostata, patologia che può potenzialmente interferire con l’ afflusso del sangue e la trasmissione degli impulsi nervosi diretti verso il pene.
L’ esame del riflesso bulbo-cavernoso è una valutazione di tipo neurologico che serve per determinare se c’ è una normale funzionamento dei nervi del pene. In condizioni normali, alla compressione del glande fa seguito una contrazione dello sfintere anale. Questo esame risulta particolarmente utile nei pazienti con sospette patologie neurologiche e diabetici.
Tumescenza peniena notturna (NPT)
In condizioni di normalità, ogni uomo ha durante il sonno cinque o sei erezioni, che si verificano soprattutto durante la fase REM. Queste erezioni avvengono all’ incirca ogni ora e mezza e durano approssimativamente trenta minuti. L’ assenza di erezioni induce a sospettare una disfunzione erettile organica, ti tipo vascolare o neurogena. La NPT ha lo scopo di misurare l’ erezioni notturne e si esegue tramite un dispositivo chiamato Rigiscan®. Questo esame si svolge applicando due piccoli anelli , uno alla base del pene e l’ altro al glande. Questi anelli registrano le variazioni di dimensione del pene durante il sonno e le inviano ad un trasduttore che le riporta su un grafico. Questo esame è oggigiorno ritenuto obsoleto nella diagnostica della disfunzione erettile per via della sua complessità ed indaginosità.