Disfunzione Erettile
Si definisce Disfunzione Erettile (DE) l’incapacità di raggiungere e/o mantenere una erezione idonea per portare a termine un rapporto soddisfacente. La Disfunzione Erettile viene anche definita impotenza maschile, tuttavia, Il termine disfunzione erettile è certamente più idoneo del termine impotenza dal momento che definisce in maniera più precisa la natura di questa patologia e non ha contenuti offensivi per il paziente.
La disfunzione erettile colpisce milioni di uomini nel mondo e, benché non pregiudichi l’aspettativa di vita, ne peggiora notevolmente la qualità. In Italia, recenti studi di epidemiologia stimano che circa 3 milioni di persone ne siano affetti, con una prevalenza totale del 13% (pari al 2% degli uomini di età compresa tra i 18 ed i 34 anni e del 48% dei pazienti oltre i 70 anni).
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Anatomia del pene
Il pene è formato da due cilindri paralleli denominati corpi cavernosi.
Questi due cilindri unendosi, formano un canale in cui passa il corpo spongioso, che a sua volta contiene l’uretra, il condotto che veicola l’urina e lo sperma all’esterno. Alla loro estremità i corpi cavernosi sono coperti dal glande. I corpi cavernosi sono rivestiti da una spessa guaina denominata tonaca albuginea. Il tessuto racchiuso dai corpi cavernosi e dal corpo spongioso è costituito da una fitta rete di muscolatura liscia (trabecole) simile ad una spugna, che delimita degli spazi vascolari (lacune cavernose).
Le arterie principali del pene sono le cavernose, le dorsali e le bulbari, tutti rami dell’arteria pudenda. Le vene che raccolgono il sangue refluo dal pene fanno capo a tre differenti sistemi venosi: superficiale, intermedio e profondo.

Anatomia del pene
Fisiologia dell’erezione
Lo stimolo dell’ erezione proviene dal cervello. Il meccanismo dell’ erezione è indotto sia dal sistema nervoso che da quello vascolare. L’ erezione è provocata da stimoli di varia natura che possono essere visivi, tattili, olfattivi e/o psicogeni. Questi stimoli generano degli impulsi nervosi che, attraverso il midollo spinale, arrivano al pene e determinano il rilassamento della muscolatura liscia che compone le trabecole del tessuto cavernoso e il successivo ingresso del sangue all’ interno degli spazi vascolari da questi delimitati.
Tale processo determina un incremento della pressione all’interno del pene che schiaccia le vene occludendole ed impedendo così il deflusso del sangue dai corpi cavernosi.
L’ aumento della pressione sanguigna determina un aumento del volume e della rigidità del pene. Quando invece prevalgono gli stimoli nervosi che inibiscono l’erezione, i segnali inviati dai nervi ai corpi cavernosi determinano la contrazione della muscolatura liscia, riduzione delle lacune cavernose e diminuzione dell’ afflusso di sangue al pene. In questo modo diminuisce la pressione all’interno dei corpi cavernosi, il sangue defluisce dal pene che ritorna allo stato di flaccidità.
Generalmente, tutte le situazioni che determinano l’ attivazione del sistema nervoso simpatico,quali ansia, stress o paura, inibiscono l’erezione causando uno stimolo alla contrazione delle trabecole del corpo cavernoso.